Capire Mercurio: il pianeta più piccolo del nostro sistema solare
Introduzione a Mercurio
Mercurio è il pianeta più vicino al Sole nel nostro sistema solare. Nonostante la sua vicinanza, non è il pianeta più caldo, titolo che Venere detiene a causa della sua densa atmosfera. Mercurio è un pianeta terrestre, il che significa che è composto principalmente da roccia e metallo. Questo piccolo pianeta non ha lune o anelli e ha un'atmosfera molto sottile, composta principalmente da ossigeno, sodio, idrogeno, elio e potassio.
Caratteristiche orbitali e rotazione
Mercurio completa un'orbita attorno al Sole in soli 88 giorni terrestri, rendendolo il pianeta più veloce del sistema solare. È interessante notare che Mercurio ha un periodo di rotazione attorno al proprio asse molto lento, impiegando circa 59 giorni terrestri per completare una rotazione. Questa rotazione lenta e un'orbita veloce portano a un fenomeno unico in cui un giorno su Mercurio (dall'alba all'alba) dura circa 176 giorni terrestri. L'orbita di Mercurio è altamente ellittica rispetto ad altri pianeti, il che significa che ha una variazione molto maggiore nella distanza dal sole nei diversi punti della sua orbita. Nel punto più vicino (perielio), Mercurio si trova a circa 46 milioni di chilometri (29 milioni di miglia) dal Sole, e nel suo punto più lontano (afelio), è a circa 70 milioni di chilometri (43 milioni di miglia) di distanza.
Caratteristiche della superficie e storia geologica
La superficie di Mercurio è fortemente craterizzata, simile a quella della Luna, indicando che è geologicamente inattiva da miliardi di anni. La caratteristica più importante sulla superficie di Mercurio è il bacino di Caloris, un enorme cratere da impatto che ha un diametro di circa 1.550 chilometri (960 miglia). L'impatto che creò il bacino di Caloris fu così potente da provocare eruzioni di lava e lasciare una formazione geografica collinare unica sul lato opposto del pianeta. Nonostante la sua antica storia geologica, Mercurio presenta prove di attività vulcanica passata. Le pianure lisce sulla superficie del pianeta suggeriscono che le colate laviche coprivano vaste aree. Si stima che alcune di queste pianure abbiano appena 1 miliardo di anni, relativamente recenti su scala cronologica geologica.
L'atmosfera sottile di Mercurio
L'atmosfera di Mercurio è così sottile che gli scienziati la chiamano esosfera. L'esosfera è composta principalmente da atomi espulsi dalla superficie del pianeta dal vento solare e dagli impatti di micrometeoroidi. A causa della sua vicinanza al Sole e della sua debole forza gravitazionale, Mercurio non può trattenere un'atmosfera densa. La sottile atmosfera fa sì che le temperature su Mercurio possano variare notevolmente, da un massimo di 430°C (800°F) durante il giorno a un minimo di -180°C (-290°F) di notte.
Campo magnetico e composizione del nucleo
Nonostante le sue piccole dimensioni e la rotazione lenta, Mercurio ha un campo magnetico significativo, anche se debole. Le misurazioni effettuate dalle missioni spaziali su Mercurio suggeriscono che il pianeta ha un grande nucleo esterno liquido che circonda un nucleo interno solido. L'effetto dinamo all'interno di questo nucleo liquido probabilmente genera il campo magnetico di Mercurio. La presenza di un campo magnetico su Mercurio è stata una scoperta sorprendente perché in precedenza si pensava che il pianeta fosse troppo piccolo e si raffreddasse troppo rapidamente perché il suo nucleo potesse generarne uno.
Esplorazione di Mercurio
Mercurio è stato esplorato solo da pochi veicoli spaziali a causa delle dure condizioni vicino al Sole. La prima missione su Mercurio fu la Mariner 10 negli anni '70, che sorvolò il pianeta tre volte, mappando circa il 45% della sua superficie. Più recentemente, la navicella spaziale MESSENGER della NASA ha orbitato attorno a Mercurio tra il 2011 e il 2015, fornendo mappe dettagliate dell’intero pianeta, nonché nuove informazioni sulla sua storia geologica, sul campo magnetico e sull’esosfera. L'Agenzia spaziale europea (ESA) e la Japan Aerospace Exploration Agency (JAXA) hanno lanciato BepiColombo, una missione congiunta su Mercurio, nell'ottobre 2018. BepiColombo mira a studiare più da vicino il campo magnetico, la geologia e la composizione della superficie del pianeta, con un arrivo previsto nel 2025.
Perché studiare Mercurio?
Lo studio di Mercurio fornisce preziose informazioni sulla formazione e l’evoluzione del sistema solare. Aiuta gli scienziati a comprendere le condizioni del sistema solare primordiale e il modo in cui i pianeti terrestri si formano ed evolvono nel tempo. Inoltre, l’esplorazione del campo magnetico e dell’esosfera di Mercurio contribuisce alla nostra comprensione delle atmosfere planetarie e dei campi magnetici in generale, il che ha implicazioni per lo studio degli esopianeti in altri sistemi solari.